Una riflessione sul significato autentico del Natale
Natale non è l'augurio o la generica speranza consolatrice che in un giorno
remoto verrà il Salvatore a salvarci dalle nostre oppressioni e povertà ma, al
contrario, è la realizzazione concreta di un'attesa. E' il giorno della
"nascita" del Signore che viene ad abitare in mezzo a noi e a salvarci. E' il
giorno della liberazione da tutte le angosce. Vale a dire che Natale è la
nascita, o meglio, la rinascita della "relazionalità", nel senso proprio di
spirito di comunità che si fa portatore di "certezza" di futuro.
Per cui,
è Natale quando due giovani avvertono uno slancio potente che li unisce e
superando paure e diffidenze - che li porterebbero a rimanere chiusi nella loro
solitudine - si aprono alla scoperta dell'altro scegliendo di iniziare un
cammino insieme;
E' Natale quando una coppia decide di aprirsi alla vita e sceglie di avere un
bambino nonostante tutto intorno a loro li dissuaderebbe da un tale proposito;
E' Natale quando giovani e adulti - con l'aiuto di ogni persona di buona volontà
- scelgono di intraprendere "insieme" una iniziativa economica, sociale, per
dare senso alla loro vita, per incontrare gli altri con il loro lavoro, con il
loro impegno;
E' Natale quando "nasce la solidarietà" che è il pilastro fondamentale del senso
di comunità. E si "materializza" la condivisione tra chi un lavoro ce l'ha e chi
non ce l'ha, tra chi rinuncia ad un privilegio perché altri possano accedere
all'essenziale…
L'augurio di Natale è la "gioia condivisa" perché qualcuno è nato, qualcosa è
cambiato…
Se Natale resta solo un generico augurio che ci scambiamo sperando che le cose
cambino prima o poi senza che "nasca" realmente il cambiamento, l'incontro con
l'altro… allora continuerà ad essere solo quel "rito pagano" alimentato dal
consumismo dei regali che non libera dalle angosce e dalle solitudini ma che
anzi ci precipita ancora più a fondo.
Buon Natale… Gesù è nato… è lì insieme a Maria e Giuseppe nella grotta di
Betlemme… insieme a dei semplici pastori che lo seppero riconoscere ed
accogliere.
Nicola.