Jelsi celebra la festa del suo patrono Sant’Andrea insieme al fratello Pietro

Sabato 30 Novembre, come ogni anno, a Jelsi è stata celebrata la festa in onore del Santo pescatore, l’apostolo Andrea. In paese questa festa è particolarmente sentita con la donazione dei panicelli (pane con la croce decussata, dato che il santo è anche il patrono di Jelsi e, proprio per questo motivo, la Chiesa fu intitolata dal secolo XII a questa importante figura. A livello di attenzione mediatica e di partecipazione questa celebrazione è da considerarsi seconda solo alla celeberrima festa del grano in onore di Sant’Anna. Da diversi anni a questa parte alla celebrazione religiosa è stata affiancata quella folkloristica; infatti è stata istituita la Sagra del Pesce, alimento che sposa alla perfezione il tema spirituale collegandosi alle umili origini del santo. Per vivacizzare la festa e arricchire la tradizione, quest’anno, il nostro parroco ed il comitato festa hanno pensato di attuare un significativo gemellaggio con la parrocchia di San Pietro situata a Campobasso. Questo scambio culturale si è concretizzato con la presenza della statua di San Pietro affianco a quella del fratello e con il contributo alla celebrazione religiosa del Delegato Arcivescovile per il Dialogo Ecumenico,  Padre Gioacchino Blaj. Inoltre la S. Messa ha visto la presenza qualificata di 90 coristi del Grande Coro dell’Associazione “Molise incanto”. Se questi originali contributi non bastassero ci sarebbe da aggiungere anche il dono che è stato offerto alla parrocchia jelsese, ovvero alcuni pannelli riportanti foto e messaggi che Papa Francesco ha lanciato durante la Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi in Brasile. Significativo l’intervento dei due testimoni che hanno raccontato l’esperienza di Rio e del farsi missionari tra i giovani. Nonostante queste novità il parroco don Peppino e gli altri organizzatori non hanno tralasciato alcune tradizioni consolidate negli anni come: la presentazione della lettera pastorale (dal titolo: Pietro e Andrea pescatori nell’unica barca della fede), i segni offertoriali (tra cui i cinque pani e i due pesci), la processione e i fuochi d’artificio. I risultati di questa attenta organizzazione non hanno tardato a palesarsi, infatti la festa di Sant’Andrea ha restituito brio e armonia all’interno della comunità, molto presente sia in Chiesa sia alla processione.

Giuseppe Vena

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