Tappino valley survey
Sabato 24 agosto 2013 alle ore 17,30 nella sala convegni “G. Santella” (locali dell’Annunziata) a Jelsi, sarà presentato il progetto archeologico,che si sta svolgendo in questi giorni sul territorio di jelsese “Tappino valley survey” curato dall’ Università di Leiden (NL) e autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise,
Sarà un momento per conoscere meglio i nostri ospiti internazionali e avere maggiori informazioni sul progetto in atto.
Alla presentazione interverranno oltre ai curatori del progetto anche autorità regionali e provinciali:
Tappino
Valley Survey
Equipe internazionale di archeologi a Jelsi
Un equipe di archeologi è giunta a Jelsi per lavorare al progetto di
ricognizione archeologica di superficie denominato "Tappino valley survey",
coordinato dal Prof. Tesse Stek dell’ Università di Leiden (Olanda), il gruppo
che conta più di venti archeologi provenienti dall’ Olanda, Italia, Spagna,
Germania e USA si fermerà a Jelsi fino alla fine di agosto. Il progetto ha avuto
inizio nel marzo 2004 con un sondaggio su piccola scala nella zona di due
santuari sannitici dell'Alta Valle del Tappino (CB): il santuario di S. Giovanni
in Galdo, località Colle Rimontato, e il santuario di Gildone, località Cupa
(già studiato e segnalato dal Dott. Vincenzo D'Amico di Jelsi). Due santuari di
dimensioni modeste ed egualmente frequentati in epoca ellenistica e romana. Le
ricognizioni avvenute negli anni scorsi hanno già prodotto una pubblicazione dal
titolo: "Cult Places and Cultural Change in Republican Italy. A Contextual
Approach to Religious Aspects of Rural Society After the Roman Conquest,
Amsterdam, 2010." del dott. Tesse D. Stek ed edito dall' "Amsterdam University
Press". L'obbiettivo principale del progetto è quello di individuare le località
nel territorio jelsese interessate dalla presenza di santuari sannitici e di
riuscire ad individuare chi frequentasse gli stessi e le attività sociali che si
svolgevano nei pressi dei santuari al fine di realizzare una carta archeologica
del territorio. L'equipe di ricercatori cercherà le testimonianze archeologiche
lavorando con la tecnica del survey. Il survey archeologico è un aspetto
applicativo dell'archeologia dei paesaggi e comprende una serie di interventi
volti all'individuazione di testimonianze archeologiche che hanno lasciato sul
terreno tracce più o meno consistenti. L'attività di survey archeologico è
particolarmente indicata in contesti insediativi appartenenti ad un arco
cronologico che va dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C. e ne accresce del
70-90% l'informazione archeologica relativa. La procedura consiste in
un'accurata ispezione di un territorio definito a priori, che ne garantisca la
copertura totale e uniforme. Lo scopo è quello di dividere il terreno in unità
discrete e indagarne la superficie alla ricerca di resti e testimonianze di
antiche preesistenze. Le squadre di ricognizione percorrono la porzione di
territorio loro assegnata per linee parallele e a distanze regolari, prendendo
nota dei ritrovamenti e referenziandoli tramite l'utilizzo di GPS dotati di basi
cartografiche, immagini del territorio in esame e la griglia di raccolta
predefinita in laboratorio. L'esatta collocazione dei ritrovamenti, a larga
scala, consente l'applicazione di tecniche di analisi spaziale che forniscono
importanti indicazioni sull'assetto territoriale nell'antichità. Il gruppo di
ricercatori svolgerà le attività di ricerca sul territorio jelsese ed alloggerà
nei locali dell'ex convento gentilmente messo a disposizione dal Comune di Jelsi.
L'Arrivo e l'accoglienza della squadra di ricercatori è segno della continuità e
della volontà che la comunità jelsese ha di ricercare e ricostruire la propria
storia in modo competente e avvalendosi di esperti di grande capacità come i
ricercatori ospiti di Jelsi in questi giorni.
Sabato 24 agosto alle ore 17,30 nella sala convegni “G. Santella” (locali
dell’Annunziata) a Jelsi, sarà presentato il progetto archeologico “Tappino
valley survey” curato dall’ Università di Leiden (NL), coofinanziato dal
“Netherlands Organisation for Scientific Research” e autorizzato dalla
Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise. Sarà un momento per conoscere
meglio gli ospiti internazionali e avere maggiori informazioni sul progetto in
atto.
Interverranno la Dott.ssa Angela Di Niro ( Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Molise), con una introduzione sulle "Carte del rischio
archeologico. Esempi in Molise". A Seguire il Prof. Tesse Stek , il Dott. Jitte
Waagen (ricercatore dell’ Università di Amsterdam) e il Dott. Lennart Kruijer
(MA Università di Leiden) spiegheranno nello specifico il progetto. Al Dott.
Michele Roccia (Ph.D. in Topografia Antica) archeologo molisano e profondo
conoscitore dell’archeologia del Tappino saranno affidate le “Considerazioni
topografiche sulla possibile localizzazione del castrum di S.M. in Ranula e
sulla corretta ubicazione del contesto archeologico di Campo Laurelli”. Saranno
presenti anche le autorità locali con il saluto del Sindaco di Jelsi e le
conclusioni affidate al Prof. Gianluca Cefaratti (Presidente Consiglio
Provinciale e Unione dei Comuni del Tappino) e al Dott. Nico Ioffredi
(Consigliere Regionale con delega alla Cultura). L'Arrivo e l'accoglienza della
squadra di ricercatori - spiega il Dott. Michele Fratino (consigliere del comune
di Jelsi e responsabile locale del progetto) - è segno della continuità e della
volontà che la comunità jelsese ha di ricercare e ricostruire la propria storia
in modo competente e avvalendosi di esperti di grande capacità come i
ricercatori ospiti di Jelsi in questi giorni.