Festa di sant'Anna: esempio di educazione e integrazione
Che la festa di sant’Anna fosse un esempio di partecipazione per tutta gli abitanti di Jelsi residenti e non residenti lo diciamo da anni, ma quando a partecipare sono i 16 profughi africani: Adam, Jessica, Mesak, Frank, Nuru, Paa, Chizim, Saturday, Joy, Choice, Ramzi, Kenneth, Said, Fusseini, Muniru, David che soggiornano a Jelsi arrivati solo da qualche mese, vuol dire che i valori che trasmette la nostra festa sono veramente profondi, internazionali e interculturali. I ragazzi ospitati a Jelsi impegnandosi nella realizzazione di un carro e aiutando il comitato ad addobbare il paese dimostrano che la Festa incontra e conforta il centro esistenziale di ogni uomo. Vi sono le stesse domande fondamentali in ognuno di noi, che sostanzialmente non variano da individuo a individuo, ma le risposte non sono uguali e valide per tutti, cioè non esiste la stessa cultura per ogni frammento d’Umanità. Questa consapevolezza della Festa del grano costruisce un mondo inclusivo, che accetta e valorizza le differenze, perché la diversità è la vera ricchezza del creato o della natura. La festa di sant’Anna per ciò ogni anno è un evento nella dimensione dell’ospitalità e del dono. La dimensione oblativa e gratuita della festa e dell’impegno “sacrificale” di centinaia e centinaia di donne e uomini costruisce il “miracolo” della nostra Tradizione.
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