Lavori alla Cripta dell’Annunziata

 

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Da qualche giorno ormai sono iniziati i lavori di tutela e conservazione della Cripta dell’Annunziata a Jelsi, voluti e finanziati dalla Soprintendenza Per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici del Molise in collaborazione con il Comune di Jelsi.

Infatti un accordo tra i due Enti ha permesso, dopo tanti anni, l’avvio  di lavori necessari per la preservazione del ciclo di affreschi dai devastanti effetti  dell’umidità.

La cappella della SS. Annunziata è collocata in largo Chiesa Madre, a poca distanza dalla Chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo e accanto al Palazzo Carafa  un tempo dei Barras.

Questa conserva l’assetto originario anche se è stata sostanzialmente manomessa nel tempo fino a diventare, dopo essere stata utilizzata come asilo infantile parrocchiale nel 1928, una piccola sala teatrale per spettacoli locali ed infine come centro di attività culturali del Comune. Fu proprio per risolvere un problema tecnico che nel 1947 la piccola compagnia teatrale di Jelsi, che allora utilizzava i locali come teatro, scoprì un vano sotterraneo che Vincenzo D’Amico, colto raccoglitore di memorie storiche jelsesi fece risalire al primo ventennio del secolo XIV. La cappella ha una struttura semplice, lo spazio, ricoperto da un’ampia volta lievemente ogivale, appare diviso in due campate e totalmente rivestito da un ciclo pittorico.

Gli affreschi jelsesi costituiscono un raro esempio di decorazione pittorica medievale in Molise e sono la rappresentazione regionale delle esperienze post-giottesche della pittura del XIV secolo.

Gli affreschi dell’Annunziata sono stati oggetto di studio di diversi autori a patire dalle annotazioni di D’Amico, al momento della scoperta, fino agli ultimi studi di Valente e Fratino, ma ancora necessitano di ulteriori approfondimenti. 

A partire dal 1947 non sono segnalabili interventi di rilievo fino al 1974, anni in cui il ciclo fu restaurato da Sergio Donnini. Già in quella data , comunque, una finestrella che aveva consentito una buona areazione dell’ambiente e quindi una dignitosa conservazione dei dipinti risultava chiusa per la costruzione di un’abitazione a ridosso del muro antico.

Il ristagno di aria ed umidità e la mancanza di una adeguata ventilazione sono stati la causa di un processo di degrado degli affreschi che ha convinto la Soprintendenza Storico Artistica a provvedere ad un nuovo intervento conservativo sulla superficie pittorica e uno studio per la soluzione dei problemi microclimatici.

In sinergia con il comune di Jelsi, e dopo un ultimo incontro tenutosi in municpio qualche giorno fa tra il Soprintendente Daniele  Ferrara ed il sindaco Mario Ferocino unitamente ai rispettivi staff tecnici unitamente a quelli dell’Università del Molise, è stato elaborato un progetto mirato a risolvere i  problemi di deumidificazione e climatizzazione della cripta affrescata nonché di un ulteriore intervento protettivo.

I Lavori, seguiti per il comune anche dallo studioso Michele Fratino, consistono nella realizzazione di trincee per aerazione realizzate sul pavimento che interessano le pareti affrescate, collegate con canali di aerazione alla cripta e a pozzetti esterni ed interni forniti di griglia. Questo primo intervento si completerà con una realizzazione di pavimento in coccio-pesto con sottostante strato di materiale termoisolante e con due elettroventilatori di aria a basso voltaggio.