La festa di sant'Anna a Jelsi

 

La Commissione Bicentenaria di Sant’Anna di Jelsi cura, tutela, promuove e custodisce fin dal 1805 LA FESTA DEL GRANO di Sant’Anna “straordinario gioiello della tradizione popolare molisana”.

 

Quattro i pilastri dell’Architettura della Festa

 

Comunità e dimensione oblativa della festa”: i soggetti protagonisti sono i Cittadini, i Traglieri, le Treccianti, ma anche le istituzioni (Comitato Sant’Anna, Parrocchia Sant’Andrea, Comune di Jelsi)  poiché il loro ruolo propulsivo, è  sostenuto da un coinvolgimento importantissimo, dell’intera Comunità. A Jelsi circa 1000 persone su una popolazione di circa 2000 lavorano gratuitamente assumendosi responsabilità di vario tipo: dall’affissione dei manifesti, al montaggio dell’addobbo in grano del paese, alle responsabilità fiscali etc.. Da una stima abbiamo calcolato che i giorni uomo che occorrono per realizzare la Festa di Sant’Anna a Jelsi sono  circa 20000 cioè oltre 70 anni, ripeto lavoro fatto con devozione e passione in una dimensione di integrale oblatività. Praticamente tutti i giovani in rapporto intergenerazionale lavorano alla realizzazione dei carri e delle Traglie e questo immenso cantiere è lo strumento con cui i nostri giovani si educano.

 

 

Patto”: non norme che obbligano o proibiscono qualcosa, ma un accordo non scritto e condiviso.

Garantito e rinnovato ogni anno dal Comitato di Sant’Anna  è vissuto con fragranza rinascimentale nei Cantieri del Grano di Sant’Anna

 

Prendersi cura”: conservare ma anche saper utilizzare, per l’oggi e per il futuro, il proprio patrimonio culturale immateriale  in modo da aumentarne il valore anziché consumarlo, in osmosi continua e reciproca tra tradizioni e generazioni

 

Territorio”: inteso non solo in senso fisico, ma anche come storia della popolazione che ci vive e dei segni materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in passato.

 

 

Ogni anno la “Festa”, coinvolge l’intera comunità in una dimensione oblativa, volontaria e solidale. Fino a qualche anno fa tutto il grano  portato in processione veniva trebbiato e costituiva il capitale di partenza per l’anno successivo, oggi una parte va a costituire l’Ecomuseo del Grano che si articola in alcune tipologie museali:

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ Ecomuseo è vita e memoria  è spazio e bellezza. I suoi “segni materiali” sono cellule viventi (arte, paesaggi, fauna, flora, masserie, fosse, attrezzi, macchine etnografiche, traglie, ecc.) “dimensioni immateriali” (tradizioni, culture, valori, storia e storie, letteratura popolare, tecnologie saperi, sapori, musiche, canti, itinerari ecc).

Insomma l'ecomuseo come insieme unitario della vicenda umana del suo sviluppo e del rapporto inclusivo e di osmosi con la natura, come un organismo dal più piccolo al più grande con le sue cellule.

 

 

La Festa del Grano di Sant’Anna supera i confini locali e appartiene alle Grandi Tradizioni della nostra Regione pertanto proponiamo che La Festa del Grano di Sant’Anna sia inserita e promossa tra le tradizioni di maggior rilievo della Regione Molise perché  essa, seppur realizzata nell’ambito territoriale di Jelsi, rappresenta la cifra storico-culturale di una Regione che è luogo minerario di cultura e storia e contribuisce alla grandezza e dignità della intera nazione Italiana.

 

In questa dimensione di osmosi continua tra tradizione e innovazione, l’intera Comunità Jesese ha inseminato di opere in grano le città di Minturno, Campocavallo di Osimo, Savigliano, Sant’Anne de Prescott (Ontario), Montreal (Canada), L’Università degli Studi del Molise, i comuni di Pietracupa, Sant’Elia a Pianisi, La Comunità del Fortore Molisano, la Regione Molise, la città di Nettuno, la Cittadella Spirituale di Lourdes, il Comune di Agnone, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Tufara, Castelnuovo al Volturno.