La musica di S.Amanzio

 

Molte persone, o probabilmente tutte, si chiederanno, nell’accostarsi ad un evento musicale, quale sia il senso della musica o che cosa si stia effettivamente ascoltando: lo stesso brano può, a due tipi diversi, suscitate reazioni emotive diverse o addirittura contrastanti.

La stessa cosa capita anche a chi si trova dall’altra parte della barricata, a chi cioè deve organizzare un programma di intrattenimento all’interno di una proposta culturale: compito non certo semplice, che, in più, pone (e lascia) sempre dei dubbi sull’effettiva probabilità di successo e di apprezzamento che può avere una certa esecuzione spettacolare.

L’Associazione culturale “S. Amanzio” ha per questo genere di cose un interesse particolarmente rilevante, ricercando e preparando un’offerta musicale che da un lato possa interessare il maggior numero di spettatori possibile, e dall’altro risultare in continuità con l’idea stessa di “fare cultura” propria dell’Associazione stessa. Coloro che hanno partecipato, negli anni passati, alle diverse edizioni della Festa (che si svolge nell’ultimo weekend di Giugno, è bene ricordarlo) possono testimoniare come e quanto i vari gruppi che si sono alternati sul palco rappresentino un tutt’uno con lo spirito dell’Associazione e con quanto questa ha nel tempo prodotto ed offerto nei vari settori della sua offerta culturale.

È anche utile ricordare che questa scelta non è motivata da precisi intenti “ideologici” (almeno non nell’accezione negativa), che cioè non si vuole proporre un evento musicale per contrapporsi ad un “altro” considerato come inferiore e culturalmente degradante. (È, quest’ultima, un qualcosa che, purtroppo, si afferma con sempre maggiore forza e che, sempre purtroppo, non ha alla base una motivazione sostanziata da riflessioni critiche, quanto da semplici e banali stereotipi.) Dalla pizzica salentina al rock di provenienza toscana, dalla musica balcanica a quella napoletana, fino alle espressioni musicali proprie del Molise, la musica vissuta nei giorni della Festa è sinonimo di comunità, di compartecipazione e di divulgazione.

Ancora quest’anno, lo stesso filo conduttore ha portato, e porterà, ad un’offerta culturale che cerca di proporsi non con un vezzo distintivo, quanto con una continuità stilistica. È a questo proposito che si ricorda come, il 21 febbraio scorso, presso la sala convegni “G. Santella”, si sia tenuto un concerto di musica polifonica, precisamente la Missa solemnis di Palestrina, eseguita dal gruppo vocale “Polyphonia” diretto dal M. Gennarelli. Nonostante non sia un repertorio facilmente appetibile, la polifonia cinquecentesca è stata l’occasione per ampliare l’orizzonte musicale collettivo, cercare di avvicinare e conquistare i “profani” e rappresentare un palcoscenico sicuro per questo affascinante gruppo di cantori.

Genere esattamente antitetico, ma non per questo discordante, è quello rappresentato ed eseguito da i LUF, gruppo musicale proveniente da Brescia, che si esibirà nella seconda serata della Festa e che si spera rappresenti un’attrattiva per il pubblico di S. Amanzio. Come scritto dagli stessi componenti sul loro MySpace «Abbiamo allargato l'organico aprendolo a tutti quelli che hanno deciso di divertirsi con noi, chi vuole impara i brani e quando c'è da suonare chi c'è suona»: chi ha orecchie per intendere…

Altro gruppo che si esibirà durante la serata del 26 giugno, dopo il concerto dei Luf, saranno i TARAF DE GADJO che affascinano con le loro riproposizioni in strada sia di arie classiche, sia di elucubrazioni jazz-tzigane. Virtuosismi e predisposizione alla comunicazione fanno si che il gruppo trasmetta emozioni nuove al pubblico in ascolto.

Per concludere, l’Associazione ricorda come, da diverso tempo, sia attivo anche un gruppo sul più famoso social network, Facebook, chiamato “I Fans di San Amanzio”, dove è possibile trovare informazioni sulle attività dell’Associazione, sul programma festivo, foto dei vari eventi e tanto altro materiale ancora. L’unica cosa da fare è partecipare anche quest’anno alla Festa perché, come ricorda il suo claim, «Non puoi non esserci».