Auguri! Auguri! Auguri!
La ultrabicentenaria Festa del Grano in onore di Sant’Anna supera i confini locali e appartiene alle grandi tradizioni della nostra regione pertanto seppur realizzata nell’ambito territoriale di Jelsi, rappresenta la cifra storico-culturale di una Regione che è luogo minerario di cultura e storia e contribuisce alla grandezza e dignità della intera nazione Italiana.
La Festa del Grano nasce a Jelsi come ringraziamento a Sant’Anna per i lievi danni subiti in seguito al rovinoso terremoto del 26 luglio 1805. La scelta del grano come offerta ed elemento da plasmare per le decorazioni è chiamata simbolica: è il ringraziamento offerto alla “Grande Madre”, Sant’Anna, del frutto della nostra terra. La Galleria processionale si snoda in una lunga teoria di opere in grano ogni 26 luglio da oltre duecento anni
SPAZI MUSEALI DINAMICI DEL GRANO :
con la Porta Santa in Grano e la
Spazio museale dell’
(Maschera zooantropomorfa riscoperta dal Maestro Regista Pierluigi Giorgio)
Straordinaria testimonianza artistica del sec.XIV
con un ciclo narrativo di affreschi a soggetto sacro…
nell’architettura romanico-pugliese del mille è accolta una serie di manufatti artistici in grano in grano realizzati in onore di Sant’Anna, …
In questo luogo di culto restaurato di recente sono visibili le suggestive opere in grano a soggetto sacro del Tragliere Nicola Martino
in una sala dell’ex Mulino la dimensione museale del grano è raccontata da una ricca dotazione di carri artistici, l’impatto è particolarmente forte e coinvolgente curata dall’ Associazione Carri in Cantiere
Sparse sull’intero territorio raccontano di architetture senza architetti in armonia con il paesaggio agrario, i profumi, i sapori e la cultura di quello che Fu Tempo Nostro, l’esperienza dell’incontro e dell’accoglienza con i Traglieri di Sant’Anna rimane indimenticabile.
Scoperte dallo Storico ed archeologo Vincenzo D’Amico, queste “fosse” protostoriche sono affidate all’ Associazione Culturale San Amanzio che organizza suggestivi itinerari, trekking ambientali e storico-culturali in ogni periodo dell’anno. Notevole l’evento di fine giugno dedicato a San Amanzio.
Da oltre mezzo millennio, questa oasi di pace Francescana accoglie con gioia e fraternità i pellegrini e i giovani.
Questo bellissimo esempio di architettura medioevale nasconde tesori archeologici e fonti documentarie di inestimabile valore custoditi con gran cura dalla famiglia D’Amico.
Palazzo del Periodo Napoleonico voluto dal rivoluzionario illuminista Gen. Valiante è la cesura archittetonica e storica tra il vecchio e il nuovo mondo.
Jelsi si apre come un libro, sfogliando pagine e cercando sentieri…Cammino apre cammino
A cura del Comitato di Sant’Anna, istituzione civico-parrocchiale di natura popolare che organizza da oltre duecento anni coinvolgento l’intera comunità Jelsese la Festa del Grano in suo onore. Il Comitato nato in periodo Napoleonico, rappresenta un esempio unico di democrazia di prossimità*. Ogni Comunità Jelsese nel mondo festeggia Sant’Anna attraverso gioielli di grano e ogni pezzo della nostra Comunità attraverso le sue opere in grano è un “eco cellula” del grande Ecomuseo Jelsese nel Mondo.
*Le
caratteristiche della democrazia di prossimità del Comitato Sant’Anna sono:
- la deliberazione che può essere presa solo in relazione a cose sulle quali si
ha il potere effettivo di decidere;
-e che la deliberazione è un metodo di ricerca della verità pratica.
È
incompatibile, quindi, con lo scetticismo morale e non può ridursi a pura
tecnica senza valori, ad una semplice procedura per prendere decisioni;
- C'è sempre la possibilità dell'autocorrezione, di mutare opinioni e preferenze,
in seguito alle ragioni addotte dall'altra parte. È quindi un metodo
essenzialmente comunicativo incompatibile con chi è inchiodato alle proprie
opinioni in nome di una ideologia o di interessi di parte.
Il "credo" della democrazia deliberativa è che il "ben essere" degli emarginati
e degli ultimi non può dipendere dallo "Stato benevolente" o dalle istituzioni
compassionevoli - niente carità, quindi, né redistribuzione della ricchezza - ma
il risultato di "strategie di inclusione nel circuito della produzione della
ricchezza". È la filosofia del dare un amo e una lenza affinché il pescatore
possa procurarsi da solo il cibo che dovrà nutrirlo.
Nonostante "i nodi teorici e pratici che devono essere sciolti", è questo un
modello in cui è possibile trovare una soluzione alla crisi della rappresentanza
che attraversiamo (compromesso, corruzione, invadenza); perché la politica è
pensata come attività aperta alla società civile.