Uno scaldino difettoso la causa del rogo che ha devastato l’appartamento della palazzina in corso Vittorio Emanuele

Casa a fuoco, tragedia sfiorata a Jelsi

Un risveglio da incubo ieri mattina a Jelsi. Completamente avvolto dalle fiamme un appartamanento all’ultimo piano di una palazzina all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e via IV Novembre. Qui, nella camera da letto, un primo segnale c’era stato sabato sera. I genitori, insieme alla figlia, avevano acceso uno scaldino, poi si erano messi a letto. A svegliarli il forte odore di bruciato e il fumo, sprigionato dal materasso in lattice che, intanto, stava iniziando a bruciare. Per fortuna che il proprietario dell’appartamento, elettricista di professione, ha tempestivamente soffocato le fiamme e, staccato lo scaldino, lo ha portato sul balcone. Ma, l’odore di bruciato, una volta passato lo spavento, ha convinto la famiglia ad andare a dormire da alcuni parenti a Riccia. Decisione, questa, che gli ha salvato la vita. Infatti, col passare dei minuti il materasso ha ripreso a bruciare.Prima la camera da letto (armadi e comodino sono stati distrutti in un lampo), poi il fuoco si è esteso all’intera abitazione, raggiungendo tutti i vani della casa. Ridotta in cenere. L’allarme ai Vigili del fuoco, che hanno raggiunto Jelsi con due autobotti e l’autoscala,è arrivato in mattinata. Sul posto anche la Croce Azzura: in un primo momento si è temuto che in casa ci fosse qualcuno.Ipotesi fortunatamente caduta in pochi minuti. In corso Vittorio Emanuele è arrivato anche il proprietario, disperato ma al tempo stesso sollevato per ciò che poteva accadere. Ingenti i danni, si parla di alcune decine di migliaia di euro. Intanto, dopo il lungo intervento dei Vigili del fuoco, all’opera per diverse ore, la palazzina è stata messa in sicurezza e dichiarata inagibile. Gli eventi di cronaca ricordano che appena due anni fa un’altra palazzina è stata avvolta dalle fiamme. La colpa? Sempre di uno scaldino, difettoso.
An.Sa.