IL SAGRATO DELLA CHIESA MADRE DI JELSI (CB) ACCOGLIE LA I EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE “LA TRAGLIA”

Una serata indimenticabile tra testimonianze, storie di vita, documentari, premi a persone illustri

 

 

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Il Comune di Jelsi, la Parrocchia “S. Andrea Ap.”, il Comitato Festa S. Anna, nell’ambito delle manifestazioni per la “Festa del grano” in onore di S. Anna “Gran Madre delle messi”, Protettrice e Compatrona di Jelsi hanno invitati tutti Domenica 27 luglio ’08 al Premio internazionale “La Traglia” prima edizione. Premio per la rivalutazione e cura di una tradizione, del suo ambiente, dell’identità culturale e religiosa delle piccole comunità ed etnie minori. La serata avviatasi alle ore 18.30 in Piazza Umberto I con l’inaugurazione dell’Albero della Pace con cerimonia indiana a cura di Birgil Kills Straight (Nazione Oglala Sioux) è continuata in Largo Chiesa Madre alle ore 20.00 alla presenza del Prefetto di CB S. E. C. Pagano, del Padre Arcivescovo G. Bregantini, delle autorità civili, religiose e militari con una massiccia partecipazione locale e dei paesi limitrofi. Dopo una breve spiegazione per introdurre il pubblico alla storia, cultura, patrimonio etico ed  etnico, spiritualità e trazioni antiche indiane è iniziato la spettacolo di danza, canto e racconti ad opera di Kendall Old Elk (Nazione Crow) e Erik Pipestem (Nazione Blackfoot), con testi letti da Pierluigi Giorgio, con la collaborazione di Antonio Maiorano e la presentazione di Paola Mascioli (giornalista di La7) che ripensando all’evento ha poi scritto:

“Da Cerere a Sant’Anna nella storia dell’umanità c’e’ sempre stata una figura divina femminile legata al frumento. Il grano è il nutrimento, la vita, il frutto che la madre terra restituisce ogni anno al sudore degli uomini. Per questo ogni anno Jelsi  ringrazia e celebra Sant’Anna. L’incontro tra la comunità di Jelsi e i nativi americani ripropone, attraverso diverse forme di culto, la medesima, antica relazione tra l’uomo e la terra. Abbiamo vissuto una serata che ha messo a confronto due culture discendenti dalle stesse radici. Ci siamo emozionati con persone venute da lontano come i nativi americani, e da più vicino come Mons. Bregantini, condividendo attimi di allegria e riflessione. Grazie da Paola Mascioli e Paolo Simoncelli”.

Il cuore della manifestazione ha avuto luogo sul sagrato antistante la Chiesa Madre che è diventato luogo simbolo dell’incontro, del dialogo interreligioso, dell’accoglienza dell’altro, dell’intreccio di sacro e profano; spazio che collega il cielo alla terra, “spazio che sa unire la preghiera e la vita, l’incenso e la polvere delle strade. Uno spazio dove il dialogo della gente arriva in chiesa e dove le prediche del prete passano nel vissuto della storia” (Mons. Bregantini su “Il giornale di Calabria”).

Al termine della serata sono stati premiati il Leader Lakota Birgil Kills Straight che ha ricordato la saggezza delle nonne di Jelsi e ha pregato per loro e Padre GianCarlo Bregantini, persone illustri che hanno costruito la pace e sono di riferimento per un autentico impegno sociale a favore di tutti specialmente dei poveri ed emarginati. Forte l’affinità spirituale nei loro scritti, poesie e riflessioni ed altrettanto concrete le indicazioni per scuotere le coscienze a favore di un rinnovato servizio comunitario.

L’Arcivescovo Bregantini ringraziando per il premio ha regalato a tutti tre spunti di riflessione: 1 Occorre non trascurare la marginalità. In ogni luogo ci sono posti e situazioni marginali che se non curarti rischiano di creare e diventare emarginazione; 2 la marginalità non dimenticata e curata diventa invece tipicità, e viene ad accompagnare le caratteristiche locali; 3 la marginalità affinché sia tipicità (ricchezza locale per tutti) deve intrecciarsi con la reciprocità (ricchezza condivisa che diventa dono costruttivo). Infine Padre Giancarlo ringraziando per il premio ricevuto idealmente lo ha riconsegnato a Jelsi  come “segno di un’alta politica, di una forte scelta sociale e di un chiaro impegno per tutti” con l’augurio di saper sempre preservare la sua identità, di saper valorizzare le sue tradizioni, le antiche radici, la sua storia e cultura legate alla festa di S. Anna.

La serata ideata e diretta artisticamente da Pierluigi Giorgio si è conclusa con la proiezione del suggestivo documentario di Giorgio Salvatori: “Il Cerchio Sacro dei Sioux” lasciando nel cuore dei presenti la saggezza di vita, l’amore al creato, il rispetto di ogni creatura, il legame vitale con la “Terra nostra Madre”, la grande spiritualità e suggestivi motivi di meditazione emersi nell’intreccio con la cultura delle nazioni indiane native d’America.

 

Don Peppino Cardegna