Auguri, Auguri, Auguri

Al cerro, appena fuori Jelsi verranno impiantati tre grandi olivi in omaggio alle nostre centenarie e insieme appposto su un leggio verrà lasciata la prosa poetica su i "Vecchi" tratta dal CEPPO DI NATALE del nostro Regista Pierluigi GIORGIO dedicato a tutti gli anziani della grande Jelsi nel Mondo.

Di Pierluigi Giorgio una dedica per le tre "Querce" di Jelsi Maria Santella, Letizia Fratino e Maria Panzera.
Raccontami Grande Nonna, su raccontami una storia...
Parlami del borgo, di lotte quotidiane e sacrifici, di partenze per l'eterno al di là dei mari, di strappi dolorosi e di contrade lasciate sole. Di terremoti e feste con la Santa benedicente, di aie un tempo colme di risate e schiamazzi, di matrimoni e nascite, di vite e di morti...
Mi appoggerò con la schiena al tronco , ne segiurò gli anelli uno per uno come le pagine di un libro secolare e chiuderò i miei occhi, attiverò i miei sensi e mi porrò in silenzioso ascolto.
Su, narrami una storia Grande Nonna Quercia.
Sussurrami di Jelsi ecc.... ecc....
 

I VECCHI

 
I vecchi…. Me ne ricordo alcuni, alla fine della loro stagione, a sera davanti al fuoco, con lo sguardo già rivolto altrove… L' alone caldo, arancio delle fiamme, avvolgeva e ammorbidiva spesso i contorni netti e segnati del viso. Addolciva con tenui pastelli le loro enormi mani, grosse come pale, secche come rami, dure come attrezzi; faceva brillare come due piccole lucciole -forse a un ricordo?- i loro occhi. Ai riflessi del fuoco, i gesti, le parole di alcuni sembravano addirittura solenni…
A volte pensavo che quel vecchio, quel vecchi, erano come quel grosso ceppo di quercia che bruciava lentamente sul fuoco -lo pensavano anche loro?- e a questa idea mi sentivo un po' triste.
 
(((Ed ora, se torno nei piccoli borghi e mi rimescolo alle radici, è per ritrovare ancora la tolleranza, il rispetto che si ha per gli anziani come al cospetto delle grandi querce o di una biblioteca secolare: tra le mani, pagine rare di un volume della memoria da sfogliare, con trepida attenzione....
Si, se torno è perchè nel rispecchiarmi nei loro volti,  nel raccolto perpetuarsi delle tradizioni, riscopro un'identità: qualcosa che dia senso, riferimento e sostegno in questo sempre più squinternato presente...)))
 
Quando un vecchio muore, oggi più che mai, muore -credo- un pezzo di paese; un pezzo di memoria storica, di tradizione, una fetta di vita se ne va; una pagina si volta, un vuoto immenso, incolmabile si crea per far posto ad un'altra storia si, ma completamente diversa. Con i vecchi che se ne vanno, ad uno ad uno, quella di ieri sta svanendo; è il paese, che sta morendo: è il paese, la tua storia che se ne va!