JELSI
PROVINCIA DI CAMPOBASSO
CAP 86015 - Prefisso Tel. 0874 – Altitudine media s.l.m.
mt. 580 – territorio comunale di Kmq. 28.5 – Popolazione al 31/12/2002 ab. n.1956 – confina a Nord con Toro e
Pietracatella, ad Est con Riccia, a sud con Cercemaggiore e Riccia e ad Ovest
con Gildone e Campodipietra.
Il territorio comunale è attraversato dalla Fiumara
Carapelle, affluente di destra del fiume Tappino, n. 7 laghetti collinari,
Distanze chilometriche: da Campobasso 23 - da Isernia 83
- da Roma 253 da Napoli 173 - da Pescara 183.
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Jelsi è paese collinare dì circa
2000 abitanti, dista 23 km da Campobasso. Sulle sue origini gli storici sono
divisi, si formulano cinque ipotesi:
-) Secondo il dott. Vincenzo D'amico uno dei primi
appassionati alla scoperta delle origini del paese, il nome sarebbe di origine
bulgare, come i suoi fondatori. Il nome originario così sarebbe "Tibicza" a ricordo di una omonima cittadina che sorgeva tra il Tibisco e
Danubio.
-) il dott. Giuseppe Severino, altro studioso di storia
patria, è convinto invece che il suo nome deriva da " Ghiepz " (avvoltoio),
di origine greco-italica.
-) la terza ipotesi propende per una assonanza tra il
nome " Jelsi " e le piante di gelso, abbastanza numerose nell'agro
del comune. (G. Masciota).
-) la quarta ipotesi fa derivare il nome dallo slavo
Jelsa (ontano) – Jelsi in slavo indica " venire da Jelsa "
(popolazioni provenienti dalla zona della Croazia meridionale, individuati come
zingari, che si installarono nel'500
cfr. Galanti ), da cui " Terra
Giptje " del registro dei battezzati conservato nella parrocchia di
Jelsi.
Coevamente e dalle stesse genti sorse Jelsa, nell'isola
di Hvar in Croazia.
-) la quinta ipotesi, secondo il dizionario di
toponomastica dell'UTET, lega il latino dell'albero " elcius" (elce\
leccio), francese " yeuse ", a Jelsi.
Furono Gitani i primi fondatori o i Bulgari, come sembra essere più plausibile ? Di certo c'è solo il primo documento in cui si parla di
Jelsi, un diploma del 1090, che la indica come "Gipiza". Nel centro
storico del paese di chiara struttura medievale e di pianta quasi ellittica, su
uno sperone calcareo a strapiombo (Ripo), sono ubicate le strutture
architettoniche più antiche:
- la
chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo (XI
sec.), di stile barocco. I molti restauri
subiti nel corso dei secoli ne hanno mutato considerevolmente l'aspetto
originario, all'ingresso si può ammirare la bella acquasantiera in pietra,
datata 1563 nella parte inferiore e 1660 in quella superiore.
- il Palazzo
Ducale dei Carafa (XVI sec., ora
in ristrutturazione), dimostra la sua maestosità, evidente soprattutto sulle
casupole di un tempo.
Il palazzo fu eretto sulle rovine del castello di
Barras, nel 1517, da Giovanni Pinabello. Vi si accede attraverso una grossa
porta che immette su Largo chiesa Madre, ricavato dalla corte del castello
stesso. Il palazzo è costituito da tre piani e un seminterrato dove si
conservano alcuni ambienti originali: le cantine, la prigione, i magazzini.
- la Cappella della
SS. Annunziata, attigua al palazzo
ducale ( ora in ristrutturazione), la cui cripta, destinata alla sepoltura
della famiglia Angioina dei Beaumont, è affrescata con dipinti risalenti al XIV
secolo, raffiguranti scene della vita di Cristo e l'effigie di santi.
- Il Palazzo Civico
con Fontana dei Delfini, costituito da due
corpi di fabbrica, quello di sinistra, più antico e interessante, affiancato
dalla torre dell'orologio, con meccanismi che segnano le ore e i quarti d'ora
(1879). Il secondo corpo, di destra, è stato costruito sull'antica chiesa di S.
Biagio, distrutta durante la seconda guerra mondiale.
Nel resto del paese sono ben conservate abitazioni
private settecentesche di notevole interesse storico. Tra queste, il
quatrurrito Palazzo Valiante,
casa gentilizia, dal nome del costruttore e proprietario Andrea, che fu
Giacobino e fiero Antiborbonico e l'adiacente complesso, destinato
originariamente a personale di servizio, Scuderie
Deposito di fieno e Magazzini per derrate alimentari, il tutto ubicato
ai lati di un'ampia corte rettangolare;
- Casa
Pinabello sulla cui facciata sono murati numerosi bassorilievi, tra cui
uno particolarmente interessante, di epoca longobarda, che documenta il culto pagano
della vipera.
In una località
alberata di Jelsi
troviamo il
- Santuario di
Santa Maria delle Grazie, risalente al XVII secolo (ricostruito dopo il
terremoto del 1805) luogo di identificazione profonda per gli abitanti di
Jelsi. Ricco di storia, avente funzione originaria di assistenza all'infanzia
abbandonata, è stato meta di tutti; in passato si svolgevano importanti fiere
di bestiame e mercato, oggi viene frequentato soprattutto per la messa
domenicale e per il cimitero.
- Giacimento Paleontologico
di Colle S. Pietro: di elevato interesse
storico e culturale, a circa due Km. dal centro abitato di Jelsi in prossimità
del Convento di S.M. delle Grazie, sorge il Giacimento Paleontologico. Il sito,
usato sino ad epoca recente come cava, dove veniva asportato materiale da costruzione indicato come
"cemento", sono concentrati conglomerati e concrezioni calcareo -
sabbiose, intercalati a sabbioni calcarei e banchi di gusci di lamellibranchi e gasteropodi risalenti al Miocene
superiore (7-8 milioni di anni).
- Grotte di
Civitavecchia: situate in località
omonima, sono delle fosse scavate nell'arenaria. Viste dal dr. Vincenzo D'amico
come forme particolari di sepolture, più prosaicamente sono delle fosse
granarie, destinate a deposito e conservazione di cereali.
- Parco Valle del
cerro: Ai limiti del centro
abitato, sulla Strada Statale n. 17 direzione Riccia, sorge un'area verde
attrezzata con giochi per bambini, un campo da tennis, un campo per il gioco
delle bocce, un chiosco di ristoro. Il progetto attuale di sistemazione
dell'area, prevede il completamento dell'opera con la realizzazione di percorsi
pedonali vasche d'acqua e viali.
Il 26 luglio
l'intera comunità dà vita ad una delle manifestazioni più suggestive e antiche
del Molise: La festa del grano.
La festa, in onore di Sant'Anna, nasce nel 1805 come ringraziamento allo
scampato pericolo dal rovinoso terremoto dello stesso anno. Il grano, con
tutte le sue caratteristiche chiaramente simboliche diventa lo strumento
principale per l'addobbo delle "Traglie", anticamente una sorta di
trégge tirate da buoi, ora sostituite da carri a trazione meccanica. E' questa
una manifestazione gelosamente conservata, cui partecipa l'intera
collettività.
Notizie Generali
Collegi Elettorali
Provincia: Riccia
Camera: Campobasso
Senato: Campobasso
ASL: N.
3. Campobasso
Comunità Montana del Fortore Molisano: Riccia
Diocesi: Campobasso
-Bojano
Foro territoriale: Campobasso
Patrono: S. Andrea ( 30/11)
Mercato: domenica
Feste e Sagre: del
grano S. Anna (26 luglio)
Pubblica
Amministrazione
Municipio: Tel.
0874/710134 - 710539
Sindaco: Mario
Ferocino
Assessori: Michele D'Amico – Pasquale D'Amico - Sergio Marinaro -
Salvatore Valiante.
Consiglieri: Maurizio Iaconianni, Anna Martino, Simona Panzera, Michele Passarelli, Giuseppe Mario
Santella, Mario Albino Santella, Nicola Santella, Costanzo Testa, Morrone
Antonio, Battista Martino Ciaccia, Francesco Maiorano, Giuseppe Martino.
Segretario Comunale: dr. Maria Manes
Tesoreria: Banca
Carim
ALTRI AMMINISTRATORI
Consiglieri
Comunità Montana:
Mario Ferocino, Michele Passarelli, Battista Martino
Ciaccia.
Ordine Pubblico
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Umberto 1° – Tel. 710348
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Segr.:
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Parroco:
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Turismo
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Fax 0874/710661
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gtesta3@hotmail.com
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Resp.: Antonio Campolieti
Gruppo Folk Traglie
Resp.:
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Rivista del Volontariato
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Editoriale: Giovanni Testa
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